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LA FAMIGLIA REGNO DELLA LIBERTA' | Aficionados

di Redazione

Ci è giunta una grandiosa testimonianza di una coppia sposata che, circa 3 anni fa, ha ricevuto in affidamento un ragazzo di 16 anni. Qualche giorno fa egli ha lasciato casa per compiere la sua vocazione e trasferirsi altrove. Queste parole sono la prova evidente che, per amare in questo modo un figlio non tuo, occorre essere sopraffatti da un Amore più grande, folgorati dal quel Cristo che ha dato la sua vita per noi.


''Ormai sono due giorni che Luigi è entrato in convento, per verificare la sua vocazione nell'ordine dei Frati Minori Cappuccini. Che dire, sono contento per lui. Ma nello stesso momento sono terribilmente triste per la sua assenza da casa. Non averlo più tra piedi o chiuso in bagno mi commuove, tanto che spesso mi devo nascondere perché, non mi vergogno a dirlo, mi vengono le crisi di pianto. Non avrei scommesso un centesimo per quello che sto vivendo. Mai avrei immaginato, conoscendomi, che Luigi entrasse così prepotentemente nella mia vita così da determinarmi fino a questo punto... e invece... .Tutti, io per primo, sapevamo che in modo o in un altro Luigi sarebbe andato via, come fanno i tanti ragazzi che decidono di studiare fuori casa. Lo avevo dato per scontato.La sua partenza la vivevo in maniera indifferente, anzi, abbiamo cercato di fargli anche pressione ultimamente, nel caso in cui la situazione dai Frati non fosse sbloccata per via del Covid, di cercare altro, di muoversi, di non perdere tempo. Non mi sono accorto di quanto Luigi significasse per me e che "solco" stava scavando nel nostro vivere quotidiano. Qualcuno mi ha scritto che questo è la bellezza della paternità. Nonostante tutto, ringrazio Dio che ha messo Luigi nella mia vita facendomi sperimentare questa bellezza che è la paternità.

Il tempo lenirà ciò che sto vivendo adesso, sono certo, perché è per un di più, per un progetto ancora più grande. Solo Dio fa buone tutte le cose, e questa è una certezza.''


''I figli non sono dei genitori e a maggior ragione Luigi non è nostro. I figli, come ciascuno di noi, sono di Dio, e Luigi, forse per il suo modo di porsi e di farsi voler bene, mostra ancora di più di essere di un Altro e per un Altro. Si dice che nell' affido si richiede un amore più grande di quello genitoriale perché hai consapevolezza, fin dall'inizio, che quella persona non è tua. Noi lo sapevamo ed eravamo preparati a questo. Ma con Luigi è sfuggito tutto di mano. Perché Luigi non si può amarlo solo un po', perché tanto andrà via... Luigi lo si ama incondizionatamente.''


- Testimonianza firmata

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