Articolo di Leonardo Frascaria
«Siamo immersi in una cultura di morte, in una società che fin dalla letteratura fantasy vede la vita come qualcosa di labile, di inutile se non corrisponde a determinati canoni standard» così afferma Silvana De Mari, dottoressa e scrittrice, parlando in un intervista sul sito NotiziePROVITA. L’argomento in questione è la ‘’Kill Pill’’ o ‘’Buona morte’’: una pillola eutanasica, comodamente ritirabile in farmacia, messa a disposizione in Olanda per tutti coloro che hanno compiuto i 70 anni di età. Un altro colpo messo a segno da questa ‘cultura della morte’; da questa infame ideologia dove se non sei un sano produttore e consumatore materialistico utile alla società, la tua vita non vale più nulla.
Se un Ministro degli Interni chiude i porti, ferma una tratta illegale di clandestini e riduce le ‘stragi nel Mediterraneo’ allora si tratta di violazione dei diritti umani, al contrario se una nazione decide di concedere un ‘suicidio assistito’ decretando la fine di una vita, è libertà di scelta e non viola affatto i diritti umani. Ed è proprio in Olanda dove un anziano, pur non essendo malato terminale, può decidere di morire da un giorno all’altro ritirando questa pilloletta in farmacia. Per adesso, ciò è in vigore solo per coloro che hanno compiuto i 70 anni di età, ma non ci vorrà molto perché sia concessa anche a tutti coloro che desidereranno ‘’farla finita’’. Infatti, proprio come spiega Robert Schurink direttore della lobby pro-eutanasia: «Noi vediamo che la società vuole una pillola del genere», «Soprattutto la generazione del baby boom, che non ha paura di dire esplicitamente ciò che desidera. Vogliono avere il controllo sulla fine delle loro vite». Ecco qua, ciò fa pensare facilmente che presto sarà disponibile per tutti dai più grandi ai più piccoli. Ma perché una persona è portata a fare questa scelta? Perché siamo schiavi delle potenti lobby che attraverso film, libri, trasmissioni e pubblicità inducono a pensare che ‘’noi valiamo se facciamo’’, ‘’noi valiamo se realizziamo’’, ‘’noi valiamo se siamo qualcuno’’, ‘’noi valiamo se non soffriamo’’. Queste lobby vogliono creare una società composta da individui che producono materialmente utilità alla società, eliminando completamente il fattore umano, eliminando il ‘cuore’, eliminando la felicità. Peggio ancora se nasci con una grave malattia terminale che quasi certamente ti porterà alla morte. Si pensi, ad esempio, al caso Alfie Evans in Inghilterra, bambino ucciso attraverso metodi eutanasici contro la volontà dei propri genitori. E’ impressionante come in una società in cui regna il progresso, ‘legittimare il diritto di morte’ sia considerato un risultato. Attualmente c’è solo un luogo dove la vita viene difesa dal concepimento fino al decesso naturale, dove se nasci con una grave malattia che ti porterà alla morte la tua vita ha un senso: il Cristianesimo. Solo il cristianesimo dà un senso al dolore, difende la vita anche se apparentemente non vale nulla, perché quella vita in realtà vale, Dio ha deciso che venisse al mondo per uno scopo ben preciso che solo Lui sa. Basta pensare ad una delle storie più ‘’sconosciute’’ , ma più commoventi del Medioevo, è la storia di Ermanno detto ‘’lo storpio’’: un bambino nato con numerosissime malformazioni fisiche ma inviato dai suoi genitori nella scuola del monastero benedettino di Reichenau. Cosa poteva fare nella sua vita quel bambino storpio, con numerosissime malformazioni che non lo facevano stare nemmeno seduto? Nulla se lo si chiede a coloro che fanno parte di queste lobby, e invece Ermanno diventerà frate e scriverà una delle preghiere più belle di tutto il cattolicesimo: il Salve Regina. Le sue preghiere sono ancora oggi grande patrimonio per la Chiesa. E perché ciò non può arrivare in altri paesi europei? E perché non in Italia? Se l’Unione Europea non smette di finanziare lobby di questo genere ben presto avremo anche in Italia questa pillola; ma in fondo si sa che una comunità che non difende la vita è una comunità destinata a morire. Così vale anche per l’Unione Europea. Quindi cari lettori diffidate da chi vi tira pacche sulle spalle e asseconda il vostro desiderio di morire, ma piuttosto cercate un ‘senso’ alla vostra vita, un ‘senso’ al vostro dolore, e imparate a guardare di più il Crocifisso dove c’è un uomo che ha dato la vita per noi; solo imparando a guardare il Crocifisso possiamo capire davvero quanto vale la nostra vita.
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